Secondo l'agenzia di stampa AhlulBayt (ABNA), il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran, in una dichiarazione, esprime rammarico per la decisione del governo australiano di chiedere all'ambasciatore e a diversi diplomatici iraniani di lasciare il paese, ritenendo questa decisione ingiustificabile e contraria alla tradizione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi.
Il testo della dichiarazione recita:
"Il Ministero degli Affari Esteri respinge categoricamente l'accusa mossa contro l'Iran di promuovere l'antisemitismo e richiama l'attenzione del governo australiano sul fatto storico e documentato che il fenomeno dell'antisemitismo è fondamentalmente un fenomeno occidentale-europeo che si è manifestato in varie forme in diversi periodi storici. Tuttavia, negli ultimi anni, questo concetto è stato utilizzato in modo improprio per reprimere qualsiasi tipo di protesta contro l'occupazione, l'apartheid e il genocidio contro i palestinesi.
La Repubblica Islamica dell'Iran, pur condannando gli atroci crimini e il genocidio in corso a Gaza, ricorda la responsabilità di tutti i sostenitori e giustificatori di questi crimini e valuta che l'azione del governo australiano di accusare l'Iran e di colpire le relazioni diplomatiche di lunga data tra i due paesi rientri nella politica del regime israeliano volta a distogliere l'opinione pubblica dalla catastrofe del genocidio nella Palestina occupata e ad aumentare la tensione nella regione.
Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran, pur riservandosi il diritto di agire in modo reciproco, invita la parte australiana a riconsiderare questa decisione errata e ritiene il governo australiano responsabile delle conseguenze e degli effetti di questa decisione, comprese le difficoltà che creerà per la stimata comunità iraniana residente in quel paese."
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